Le Sette Sorelle della Terra
Le Sette Sorelle della Terra. A circa 40 anni luce da noi nella costellazione dell’Acquario. Gli astronomi hanno identificato sette pianeti simili alla Terra. Il cuore è la stella nana rossa Trappist-1. I pianeti hanno temperatura tra 0 e 100 gradi e quindi c’è la possibilità di acqua allo stato liquido, che li rende di grandissimo interesse per la ricerca di vita nell’Universo.
Il punto più importante della scoperta è che tre di queste Sette Sorelle della Terra si trovano nella cosiddetta fascia di abitabilità. Potrebbero quindi ospitare acqua allo stato liquido, ingrediente fondamentale per lo sviluppo della vita. Un sistema planetario da record, perché allo stesso tempo ospita il maggior numero di pianeti come la Terra e il maggior numero di pianeti nella zona abitabile. Il risultato, ottenuto da un team internazionale e pubblicato online su Nature, apre scenari completamente nuovi nella ricerca degli esopianeti e della vita nell’Universo.
Quando si parla di stelle e pianeti, gli anglosassoni giocano spesso sull’aggettivo cool, che vuol dire freddo e allo stesso tempo fantastico. La stella Trappist-1 ospita un sistema planetario molto spettacolare ed è allo stesso tempo freddissima. In termini astronomici per fredda s’intende una temperatura superficiale di circa 2400 °C, meno della metà di quella del Sole.
Il nome curioso di questa stella deriva dal TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope south (Trappist-south). Un telescopio da 60 centimetri di apertura installato all’Osservatorio di La Silla sulle Ande e gestito dall’Università di Liegi.
Le Sette Sorelle della Terra – La Vita
L’acqua liquida è uno degli ingredienti fondamentali per lo sviluppo della vita, quindi i pianeti nella fascia di abitabilità sono i candidati migliori per andare a caccia di forme di vita. Per Trappist-1 non è stata rivelata in modo diretto la presenza di acqua, né tantomeno sono state scattate immagini della superficie di questi pianeti, che sono troppo distanti per i telescopi attuali.
Il passo successivo sarà quindi studiare, con telescopi di nuova generazione, le atmosfere di questi pianeti, per identificare le firme chimiche di organismi viventi, come ricorda il coautore Emmanuël Jehin: “Con la prossima generazione di telescopi, come l’European Extremely Large Telescope dell’Eso e il James Webb Telescope di Nasa/Esa/Csa potremo presto esser capaci di cercare l’acqua e persino l’evidenza di vita su questi pianeti”.
Le Sette Sorelle della Terra – Trappist-1
Sette pianeti, ben allineati e tutti vicini alla stella madre Trappist-1, lontana dalla Terra 40 anni luce nella costellazione dell’Acquario. La meravigliosa scoperta è che tutti hanno una taglia analoga alla nostra Terra. A parte il settimo, più esterno, i primi sei sono rocciosi. A una distanza favorevole dalla stella madre per avere in superficie una temperatura che permette all’acqua di esistere e scorrere.
Le Sette Sorelle della Terra potrebbero ospitare la vita, almeno come la definiamo sulla terra. Per tre Pianeti le condizioni sono ideali e potrebbero esserci persino degli oceani. Per altri tre le condizioni di vita sono ritenute possibili. Il piccolo sistema planetario si presenta molto simile al nostro sistema solare. Ma i sette pianeti sono in uno spazio che potrebbe essere contenuto nell’orbita di Mercurio, quindi un sistema in miniatura rispetto al nostro.
Ciò è possibile perché Trappist-1 è un astro più piccolo, con un diametro poco più grande di Giove. Una Stella nana rossa che irradia una cupa luce fredda. La maggior parte dei pianeti inoltre ruota in sincronia con l’astro rivolgendo ad esso sempre la stessa faccia come la Luna con la Terra.
Le Sette Sorelle della Terra – Pianeti Extrasolari
Finora tra i 3.583 pianeti extrasolari scoperti, quelli con un ambiente potenzialmente abitabile sono solo dieci. Altri 34 sono candidati probabili. Lo scorso anno è stato trovato il più vicino a noi e battezzato «Proxima b» perché attorno a Proxima Centauri, a circa 4,2 anni luce dalla Terra. Data la vicinanza è stato individuato subito come l’obiettivo migliore per indagare le condizioni della vita.
Oggi i nuovi corpi di Trappist-1 si rivelano ancora più interessanti per la loro posizione. I pianeti, rispetto alla piccola stella, in origine erano più lontani. Solo più tardi, una volta completata la formazione, la loro posizione si è fermata dove sono stati misurati.
Ora si aspetta il lancio l’anno prossimo del grande telescopio spaziale Webb della Nasa. Guardando nell’infrarosso sarà lo strumento ideale per svelare i misteri del nuovo sistema solare.